Melogno
Manutenzione tappa a cura di: Gruppo Escursionisti Savonese (FIE)
Attenzione! Questa tappa ha subito delle modifiche vi invitiamo a prestare attenzione ai cartelli e ai segnavia lungo il percorso. La tappa può essere spezzata in due percorsi: dal Colle di Melogno ai Pian dei Corsi; dai Pian dei Corsi alla Colla di San Giacomo passando per Bric Praboè.
Percorso frequentato anche da bikers prestare attenzione!
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Lasciato alle spalle il forte Centrale del Melogno (1028 m), l'AV prosegue per circa 1 km sull'ex Statale 490 in direzione di Finale Ligure; la strada affianca le Case Morelli, vecchie cascine ristrutturate dall'omonima famiglia alla fine del 1800, affiancate da una cappella a bande grigio-bianche con un rosone in facciata. Vicino si trova il Rifugio Heidi con spazio campeggio.
Arrivati all'incrocio si prosegue per un breve tratto sulla strada provinciale n.15. Superata sulla sinistra l'Osteria del Din, e sulla destra una sterrata, l'Alta Via - che qui proseguiva sulla strada asfaltata - prende il tracciato delle Terre Alte sulla destra, inoltrandosi tra noccioleti, faggi e rimboschimenti di resinose e quercia rossa. Il nuovo percorso segue in parallelo la sovrastante strada provinciale, attraverso le regioni Fontane e Strinà.
Sul percorso si scorgono i resti di ricoveri dei carbonai.
Superato il Rio Bonora si risale dolcemente fino ad incontrare l'area di sosta sottostante la cappella della Madonna della Neve (937 m). Per il valico della Madonna della Neve passava la “Strada Beretta” o “Strada della Regina” costruita nel 1666 per rendere agevole il viaggio dell’infanta di Spagna Margherita che, passando per Finale, Alessandria e Milano, doveva recarsi a Vienna a sposare l’imperatore d’Austria. Anche la Cappella della Madonna della Neve fu costruita in occasione del viaggio di Margherita di Spagna. Distrutta nel corso della II Guerra Mondiale, la cappella è stata ricostruita nel 1954. Nei pressi dell'edificio si trova anche una fontana. Il percorso prosegue in discesa all'ombra di faggi dai fusti di dimensioni notevoli.
Dopo un quarto d'ora di cammino, si supera un primo bivio con una strada che scende sulla destra e a poche centinaia di metri un altro bivio con la strada proveniente da Casa dell'Alpe. Si prosegue nuovamente a sinistra iniziando a salire. Seguendo il segnavia delle Terre Alte (bandierina rosso-giallo-rosso con al centro la scritta TA) e quello dell'Alta Via (bandierina rosso-bianco-rosso con al centro la scritta AV) si arriva sulla strada provinciale per Carbuta, in corrispondenza dell'ingresso superiore del Vivaio Forestale Pian dei Corsi (875 m). Per accedere al Rifugio occorre proseguire per alcuni metri lungo la strada asfaltata. Il vivaio nasce nel 1935 e nel 1980 viene trasformato in rifugio escursionistico dalla Comunità Montana Pollupice. Recentemente ristrutturato, il Rifugio è dotato di 30 posti letto, servizio di ristorazione e aula didattica per ospitare corsi di formazione, master, colonie estive e altre iniziative dedicate alle tematiche della sostenibilità ambientale.
Dall'ingresso superiore del vivaio, il percorso prosegue in salita su una strada forestale a monte della strada provinciale. Si prosegue sotto faggeta, seguendo i segnavia dipinti sui tronchi e si raggiunge Pian dei Corsi (1029 m) in corrispondenza della piazzola per gli elicotteri della vicina base militare dismessa (era una stazione del sistema di radiocomunicazioni militari tra paesi della NATO). Si possono notare ma soprattutto sentire le pale eoliche recentemente installate sul Piano.
L'Alta Via (e il TA) proseguono costeggiando per un tratto il perimetro sud-est della base NATO. A quota 1033 il percorso raggiunge il punto più elevato regalando un panorama sulle Valli delle Bormide e, nelle giornate terse sulla catena alpina.
Il tracciato scende dolcemente alternando faggi a noccioleti; un sentiero sulla destra porta al Rifugio Siri. Si arriva al Giogo di Cravarezza (961 m) dove convergono diversi percorsi; si percorre per un breve tratto la strada forestale che si collega a sud alla sottostante strada per il Colle San GIacomo, per poi riprendere il sentiero sempre in faggeta orientato verso nord (prestare attenzione ai segnavia e ai picchetti segnaposto!). Superata la colla del Bric Praboè (891 m, zona interessante dal punto di vista geologico e archeologico; sulla sommità è ben segnalato l'ingresso della cavità nota come "Grotta di San Giacomo, prestare attenzione onde evitare cadute), il sentiero scende dolcemente verso la Colla di San Giacomo (799m).
Qui convergono numerosi sentieri e la strada che scende a Mallare. Sulla Colla troviamo la cappelletta rifugio di San Giacomo, con tavoli e accanto una sorgente.
Colle di Melogno - Pian dei Corsi (ore 2.15)
Pian dei Corsi - Colla di San Giacomo (ore 2.15)
Colle di Melogno (1028 m) – Sella dell’Osteria Vecchia del Melogno (944 m) – Versante sud del Monte Settepani – Madonna della Neve (937 m) – Viavaio Rifugio Pian dei Corsi (855 m) – Piano dei Corsi (1019 m) – Colla di Cravarezza (961 m) – Versante sud del Bric del Borro – Bric Praboè – Colla di San Giacomo (796 m).
Difficoltà: E
Colle di Melogno – Colla di San Giacomo
Colla di San Giacomo – Colle di Melogno
Dislivello
Tempo di percorrenza
T = Turisti
E = Escursionisti medi
EE = Escursionisti esperti