Praglia
Manutenzione a cura di: Guardia antincendi Sant'Olcese (pulizia sentiero) FIE Ligure (realizzazione pittogrammi)
Ciaè è un minuscolo villaggio nascosto tra i boschi sul bordo di un torrente, lungo l'antica via che collegava Sant'Olcese alla Crocetta d'Orero. Un tempo a Ciaè funzionava un mulino dedito prevalentemente alla macinatura di castagne. Resiste ancora all'usura del tempo il piccolo ponte medievale che scavalca il torrente. Per decenni il villaggio è stato abbandonato del tutto. Poi sono intervenuti i volontari della Guardia antincendi di Sant'Olcese, che hanno trasformato la mulattiera per Sant'Olcese in un interessante sentiero botanico, e hanno ristrutturato una vecchia casa attrezzandola a rifugio. Da Ciaè partono due itinerari di raccordo con l'Alta Via dei Monti Liguri. L'itinerario descritto qui risale la valle fino alla Crocetta d'Orero, che è il valico più basso dello spartiacque principale dell'Appennino, aperto fra la Val Polcevera e la Valle Scrivia. Il nome Crocetta indica un incrocio di antiche vie. Oggi sul passo s'incontrano le strade provenienti da Pedemonte di Serra Riccò (Val Polcevera), Sant'Olcese (Val Polcevera) e Casella (Valle Scrivia). Nei pressi del valico c'è una fermata del treno a scartamento ridotto che collega Genova a Casella. Oltrepassiamo l’antico ponte in pietra e percorriamo una piccola parte del sentiero botanico sino ad arrivare presso un rudere dove è evidente la canalizzazione (di cui si intravede un pozzetto) che serviva per portare l’acqua i mulini. Prendiamo ora a dx. in salita lungo un ampia mulattiera seguendo l’indicazione quercia gigante. Si sale lungo questa mulattiera che è caratterizzata da tratti in cui il sentiero è ricavato artificialmente con piccoli muretti a secco, sino a raggiungere una zona dove la mulattiera si presenta scalinata e caratterizzata da ampi tornanti per mantenere una pendenza accettabile. Poco più avanti troviamo un tratto che fiancheggia terrazzamenti e muretti a secco, ricordando come tipologia, quella caratteristica delle creuze dei borghi marinari. Queste fasce sono i cosiddetti campi du muin, riferiti al cosidetto mulino sottostante e sono caratterizzate da muretti a secco con pietre tutte lavorate e di dimensioni abbastanza piccole, sui 3 o 4 cm massimo di spessore, dovuto alla presenza di materiale di qualità superiore rispetto alla comune marna impiegata nelle altre zone del genovesato in quanto meno sfaldabile. Si risale sino ad incontrare sulla sn. l’alta quercia gigante dell’età presumibile di oltre 200 anni, sino ad arrivare ad una zona di terreni coltivati in forte pendenza, per uscire poco dopo (circa 20 min da Ciaè) sulla strada asfaltata presso il borgo di Campelo (430 m).
E’ un borgo molto suggestivo, anche se piccolo, che ci riporta immediatamente alla memoria l’epoca di mulattieri e di quanti coltivavano faticosamente questi pendii per scendere poi a valle a smerciare i loro prodotti.
Da Campelo si risale lungo le strette creuze del borgo costituito da casette in parte in pietra in parte intonacate. Oltrepassiamo alcune zone di orti sino a raggiungere la frazione di Vigo d’Orero, dove incontriamo sia villette moderne sia le antiche testimonianze della civiltà contadina con case in pietra, stallette voltate che danno una immagine nostalgica ma affascinante di questo piccolo borgo. Ad un bivio dove scendendo a dx. troviamo il salumificio d’Orero, continuiamo a sn. in leggera salita sino a sbucare presso la Villa Pittaluga, una antica sede di villeggiatura, caratterizzata da un finta grotta sul lato a monte sul modello delle antiche e fastose ville genovesi. Siamo ora arrivati sulla strada asfaltata, che percorriamo dolcemente e senza problemi per un breve tratto; siamo arrivati nella loc. Na Costa dove vediamo una alternanza di graziose villette come pure di antiche case ma soprattutto abbiamo la vista su entrambi i lati della vallata, dalla frazione di Valleregia per arrivare al santuario più noto ed amato dai genovesi, il santuario della Madonna della Guardia sul Monte Figogna. Proseguiamo ora sino ad arrivare, ad un bivio che scende (via Torre), arrivando in ultimo in leggera salita alla cappella di San Rocco, da dove prendiamo a dx. in discesa per giungere alla Chiesa di Orero. E’ un luogo estremamente suggestivo e panoramico dove troviamo un sito che vale la pena di una sosta. Ci accoglie un pavimento in risseu con ciotoli bianchi e neri che formano alcuni disegni geometrici, mentre molto particolare è l’intera facciata interamente dipinta e caratterizzata da una figura di tempio con raffigurate i santi e la Vergine. A lato troviamo un vecchio leccio, sicuramente più che centenario. Il lato nord della chiesa è invece rivestito completamente da ciappe d’ardesia. Il luogo offre un ampio panorama sulle varie zone circostanti, in particolare sulle case della frazione Costa, dove i tetti in coppi rossi contrastano con il verde dei boschi e dei prati circostanti, come pure sulla zona dei forti di Genova di cui è evidente il forte Diamante. Più vicino a noi è evidente invece la caratteristica piramide calcarea del Monte Tullo, rivestita da boschi e prati. Dalla chiesa, ritornati alla strada, scendiamo in breve alla strada principale dove troviamo l’Alta Via dei Monti Liguri.
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Ciaè - Campelo - Vigo d'Orero - Crocetta d'Orero. Sviluppo totale: 3,45 Km c.a.
Per chi proviene da Genova si esce al casello di Genova-Bolzaneto e si seguono le indicazioni per Manesseno-S. Olcese. Oltrepassato questo centro, si prosegue sino a Crocetta d’Orero SP3, dove si parcheggia lungo la strada. Il punto di partenza è presso il ristorante Morando.
Per chi proviene da Nord si esce al Casello di Busalla e si prende la statale 226 sino a Casella. Non si entra nel centro ma si prende la circonvallazione esterna sino ad arrivare in prossimità del caratteristico trenino di Casella. Si prende allora a dx. seguendo le indicazioni per Orero-S. Olcese.
Trenino a scartamento ridotto noto come trenino di Casella. Da Genova (Piazza Manin) si prende l’apposita linea ferroviaria Genova-Casella scendendo alla stazione di Canova-Crocetta.
Strada sterrata e facili mulattiere. Lunghezza 3,45 km c.a. Periodo consigliato: tutto l’anno, particolarmente consigliato l’autunno per gli splendidi colori del bosco
Difficoltà: T/E
Rifugio Ciaè – Crocetta d'Orero
300 m circa
1.45 ore circa
Segnavia: T rossa (ex segnavia A)
Dislivello
Tempo di percorrenza
T = Turisti
E = Escursionisti medi
EE = Escursionisti esperti